di Giovanna Calvenzi – DUE STORIE, UNA STORIA
La distanza che separa le immagini in bianco e nero da quelle a colori è di quasi cinquant’anni. Ma non è soltanto la distanza temporale che caratterizza questa doppia narrazione. Come scrive l’autore stesso, in questi cinquant’anni è cambiato il mondo, è cambiata la città, è cambiata la fotografia, è cambiato lui. Non è cambiato solo il luogo nel quale il fotografo ha lavorato, Todi, e questo rende le distanze ancora più affascinanti. George Tatge ha scelto di affidare una sorta di dichiarazione d’amore verso la città e i suoi abitanti al ritratto fotografico. Lo ha fatto a partire dalla metà degli anni Settanta e lo ha rifatto oggi, con la consapevolezza di misurarsi con tutti i cambiamenti che il tempo ha messo in atto.
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